La storia di Sofia Novelli
Ex allieva e ora Assistente della classe di Pittura e Membro del Consiglio Direttivo della Scuola di Arte Sacra
“Dopo aver frequentato l’Accademia di Belle Arti di Bologna con una laurea triennale e tanti interrogativi, mi sono iscritta alla Scuola di Arte Sacra, un’occasione che mi è capitata quasi per caso e che mi ha completamente cambiato la vita.
Ho frequentato tre anni alla Scuola, il primo propedeutico di arte e artigianato sacro e il biennio specialistico in pittura sacra.
Sono riuscita ad usufruire per tutti e tre gli anni della Borsa di studio ed è stato per me un privilegio e un aiuto importante che mi ha responsabilizzata. Questo mi ha dato la spinta per meritarla ogni giorno cercando di fare del mio meglio nella realizzazione dei progetti che mi si presentavano e negli esami finali al termine di ogni anno.”
“Ho avuto poi modo di concretizzare da subito ciò che imparavo.”
“Durante il corso arrivavano alla Scuola diverse commissioni da privati e Chiese essendo la Scuola anche Bottega; questo mi ha permesso, passo dopo passo, di mettermi alla prova nella vita lavorativa, quella vera.
Penso siano davvero poche le scuole che offrono questa opportunità unica, ma è proprio grazie a questa che mi sono affacciata al mondo del lavoro e soprattutto al mondo lavorativo di un pittore. .”
Cosa comporta il mondo lavorativo di un pittore?
” Mi è stato insegnato come affrontare i committenti, come proporre un preventivo, come realizzare un bozzetto e come riuscire a coniugare le mie idee con quelle della committenza; gli steps di un dipinto e i tempi di consegna.
Tutte cose senza le quali non sarei riuscita ad iniziare un’attività vera e propria.”
Adesso di cosa ti occupi?
“Oggi lavoro come pittrice sia nel mio studio privato che con la Scuola, mi è stata poi offerta la possibilità di essere assistente di Pittura convertendo la mia posizione di studentessa in quella di insegnante. Lo sono ormai da tre anni e ancora mi sorprende vedere quanto questo mi abbia fatto crescere professionalmente.
Dover insegnare a qualcuno mi pone di fronte ad una continua messa in discussione di me stessa e del mio modo di lavorare; perché dipingo cosi? Perché uso questi colori? Perché è utile lavorare sul colore asciutto? Tutte cose che a volte faccio automaticamente perché mi sono state trasmesse o per una qualche intuizione, ma che devo concretizzare in un sistema per poterle comunicare agli studenti.
Renderle concrete mi aiuta anche nel momento in cui torno a dipingere perché guardo ogni gesto che compio con occhi nuovi.
Come se già non avessi ricevuto abbastanza, da poco più di un mese sono entrata come consigliere nel Consiglio Direttivo della Scuola.
Non posso dire molto a proposito avendo cominciato da poco questo servizio ma, nonostante la grande responsabilità che ne deriva, penso sia davvero un bel modo che il Buon Dio mi ha dato per restituire, nel mio piccolo, ciò che ho ricevuto.”